Acque Facili e Acque Difficili 4

Fa capitolo a sé l'attenzione totale a non smuovere più del necessario rami e sassi e a procedere addirittura con passo felpato. Per esperienza è noto che il pesce, e la trota in misura notevole, nel periodo estivo è più sospettoso del solito ed è reso ancora più diffidente dalla relativa scarsità d'acqua, nella quale scarseggiano larve e insetti.

D'estate i periodi di maggior attività si avranno nelle primissime ore del mattino e al crepuscolo, in modo particolare nei torrenti "scoperti", con il corso scarso o privo di vegetazione. In questo frangente dovranno esser messe in pratica tutte le nozioni di "lettura" dell'acqua che fanno parte del bagaglio tecnico del lanciatore e in più una cura certosina per evitare, per quanto possibile, la posa di artificiali impropri in zone d'acqua con pesci di taglia ridotta.

Quest'ultimo, infatti, oltre a essere d'impaccio per i rilasci, diventa rapidamente un campanello d'allarme per il pesce di taglia. Non è inusuale, soprattutto nei ruscelli di montagna, osservare piccoli esemplari appostati alla fine di una buca, attentissimi a ogni minuscolo frammento trasportato dall'acqua. È sufficiente lo schiocco dell'artificiale sull'acqua per farli scattare verso l'inizio della buca, vanificando così ogni ulteriore tentativo per indurre all'abboccata l'esemplare più qualificato che, solitamente, sarà appostato sulla vena principale della corrente, laddove maggiore è l'apporto di cibo.


Con simili premesse è necessario pescare in risalita, lanciando dalla maggior distanza possibile, a volte a 1 o 2 buche di distanza. Questa tecnica richiede una discreta padronanza dell'attrezzatura, impostata su criteri di leggerezza. In particolare la canna dovrà essere scevra da vibrazioni anomale, negative per la precisione del lancio e per la posa dell'artificiale.

Altrettanto da evitare è l'utilizzo di artificiali pesanti e voluminosi, che porrebbero una seria ipoteca sulle catture, poiché per quanta delicatezza e attenzione si possa prestare nella fase di posa dell'artificiale, oltre i 3-4 g si avrà ben poco margine di sicurezza. Qualche sporadica eccezione si potrà fare in torrenti ricchi di salti, dove sarà possibile sfruttare il rimescolio d'acqua delle cascatelle per attutire l'impatto dell'artificiale, ma saranno sempre occasioni troppo aleatorie per poterne ricavare risultati continuativi. Con grammature sostanziose si deve anche mettere in conto un eccessivo numero di incagli, resi ancor più facili dal basso livello d'acqua.

Un requisito sempre essenziale, e più che mai in questo frangente, è un rotante che si presti a un immediato avvio, in quanto ci si troverà a effettuare recuperi in spazi ridottissimi, anche inferiori al metro. Occorre pertanto molta cura nello scegliere (o assemblare) rotanti con un rapporto tra il peso del corpo e la superficie della paletta favorevole a quest'ultima, così da garantire una rotazione perfetta, tale da fornire la possibilità di sostanziosi rallentamenti senza perdere "quota".

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