Attenzione, però: le cartine militari vengono declassate dopo un certo numero di anni e alcuni rilievi risultano notevolmente superati dall'edificazione selvaggia degli ultimi decenni. L'ultima parola spetta dunque al controllo diretto del luogo di pesca. Per le zone alpine e appenniniche occorre anche mettere in preventivo la presenza di sbarramenti per scopi idroelettrici o irrigui che in troppi casi lasciano al secco parecchi chilometri di torrente, spesso in periodi molto delicati (l'autunno e l'inverno) durante i quali avviene la riproduzione dei salmonidi. A meno che non si conosca personalmente qualcuno, è impensabile cercare di ottenere informazioni dai pescatori locali in quanto, per consolidata tradizione, il fruitore abituale del torrente o del fiume è oltremodo geloso di quello che considera un patrimonio esclusivo.
Oltre alla sensibilità personale e al senso dell'acqua del pescatore a caccia di posti "buoni", conta molto lo spirito di osservazione, soprattutto quando si giunge in un luogo dalle caratteristiche molto diverse da quelle cui si è abituati. È azzardato e controproducente pensare di arrivare sulla sponda di un torrente mai frequentato prima ed essere certi di fare catture a ritmo continuo. Occorre un accurato metodo di analisi, con cui il pescatore possa comparare la situazione che fronteggia con altre già vissute precedentemente. Si dovranno ricercare punti in cui molto probabilmente si trovano i pesci: i rientri d'acqua, il sottoriva ricco di possibili rifugi, un ceppo sommerso. I risultati di una battuta di pesca, inoltre, possono essere influenzati sensibilmente dalle condizioni meteorologiche e ambientali. Queste ultime sono quelle più facilmente interpretabili attraverso l'osservazione del tipo di acque e della ricchezza di fonti di cibo per i pesci (vegetazione, insetti ...). Sulla scorta di questi primi elementi le indicazioni di massima circa l'utilizzo degli artificiali diventeranno assai più chiare, tanto per la scelta dei modelli, quanto per quella delle loro dimensioni. Sarà del tutto inutile, se non addirittura controproducente, insistere con un minnow di grossa taglia in torrenti appenninici o prealpini nei quali per diversi motivi (l'alta pressione di pesca, il bracconaggio e la scarsa portata d'acqua) non si troveranno che poche trote di taglia ridotta, che a loro volta hanno una ridotta attività di predazione, data la scarsa presenza di pesci preda, limitata a rari vaironi o scazzoni. Il luogo di pesca più proficuo per lo spinning è invece rappresentato da un torrente con portata d'acqua media o superiore alla media, con fondo ricco di larve (facilmente individuabili sollevando sassi o detriti),costellato di ripari nei quali i pesci si nascondono nelle giornate più luminose, in occasione di piene o quando le acque sono interessate da temperature molto basse. Ovviamente anche nel torrente-tipo, in base alle condizioni del momento si avranno minori o maggiori possibilità di catture.
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