La pesca con esche galleggianti
-Le esche galleggianti possono essere estremamente efficaci in zone dove le carpe sono visibilmente in attività sulla superficie o vicino ad essa, di solito in ammassi di gigli d'acqua o di alghe.
-La crosta di pane attaccata alla lenza libera deve essere abbastanza pesante da permettere il lancio. Deve anche abbastanza grande da sopravvivere alle razzie dei pesci più piccoli.
-Il grumo di mollica appeso al di sotto della superficie costituirà uno stimolante per la carpa, specialmente se piccole particelle che si staccano dall'esca affondano nell'acqua.
-Prima di pescare è sempre bene lanciare alcuni pezzi di croste identiche nelle dimensioni alla crosta usata come esca sull'amo.
-Le carpe hanno spesso la seccante abitudine di giocare con la crosta galleggiante senza afferrarla con la bocca. Ciò accade soprattutto nelle zone più affollate di pescatori.
-La pesca in zone ricche di alghe e con esca galleggiante richiede vigilanza assoluta. Una carpa può afferrare l'esca, andarsene e rigettarla nel giro di pochi secondi, dopodiché è molto difficile che abbocchi di nuovo.
-Può essere uno sbaglio anche tirare troppo presto, ma è facile rimediare soprattutto quando il pesce prende l'esca dopo un periodo di inattività.
-È consigliabile stancare la carpa quando si trova in mezzo o nei pressi delle alghe.
Se possibile bisognerà spingere la carpa in acque limpide (se esistono) e condurla a portata di rete senza indugiare troppo.
-Se la carpa ignora l'esca galleggiante, con un giro di mulinello si posiziona subito sotto la superficie dell'acqua. Questo trucco spesso funziona.
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